Costruzione Navale.pdf

(3696 KB) Pobierz
L’arte della costruzione navale nelle navi in legno
- 1 -
PREMESSA:
Conseguito il diploma di “Costruttore Navale,, nell’anno scolastico 1949/50
presso l’Istituto Tecnico-Nautico “Gioemi-Trabia,, di Palermo, di seguito
frequentai per un paio d’anni la facoltà di Economia e Commercio che
abbandonai allorquando iniziai a lavorare in un’officina navale della mia
città.
Nel 1954 fui assunto al Cantiere Navale di Palermo con la qualifica di
operaio per la durata di sei mesi (periodo di tirocinio) in seguito confermato
come impiegato tecnico a tempo indeterminato.
Per più di trent’anni ho prestato la mia opera in cantiere ricoprendo diversi
incarichi; all’inizio come tecnico scafista nel settore delle riparazioni navali,
in seguito come tempista nella qualità di mano d’opera “Tracciatura,, e
coordinatore delle lavorazioni metalliche in carpenteria pesante, ed infine
nell'ultimo decennio, come capo gruppo della Programmazione Generale di
Stabilimento e Controllo Produzione.
Adesso, in pensione, con i tanti ricordi scolastici ed i numerosi appunti
messi insieme in circa quarat'anni, desidero concretizzare un mio progetto
accarezzato da sempre, e cioè: raccogliere in modo semplice ed ordinato
l’insieme delle mie conoscenze, ricerche, frasi fatte e termini marinareschi
- 2 -
circa la costruzione delle navi a vela in legno e loro attrezzature e manovre.
Questa raccolta, corredata da disegni e schizzi da me elaborati con molta
umiltà, vuole risvegliare curiosità ed interesse sulla marineria del passato e
ricordare come grazie a quei “LEGNI,, furono intraprese esplorazioni
geografiche, scoperti nuovi continenti, isole ed arcipelaghi, stabiliti contatti
con popoli sconosciuti e con essi approntati scambi commerciali, umani,
sociali e culturali, ed ancora tracciate nuove rotte per raggiungere “via
mare,, l’Oriente e la Cina.
Il mare e le navi, sono stati e continuano ancor oggi, essere motivo di
ispirazione per scrittori (Conrad, London, Hemingwai, Kipling, Poe, Mervil-
le, Salgari, Stevenson, Verne, Hugo, e tanti altri) i quali attraverso i loro
romanzi e racconti (anche di vita vissuta) hanno fatto conoscere al mondo
intero le audaci imprese dì marinai e capitani coraggiosi.
Non vanno dimenticati i libri di avventure riguardanti pirati, corsari e tesori
nascosti su isole sperdute.
Storicamente, non sono da dimenticare le grandi battaglie navali nelle quali
le NAVI DA BATTAGLIA rappresentarono le vere protagoniste; a tale
proposito, mi permetto ricordare:
 Battaglia navale, forse la prima, tra le navi di Ramsete III contro i
Filistei, circa 1200 a.C.
 Battaglia di Salamina, tra Greci (Temistocle) e Fenici (Serse), nel
- 3 -
480 a.C.
 Battaglie di Sicilia (Eolie, Egadi, Ecnomo) tra Romani e Cartaginesi
(Guerre Puniche 256 + 241 a.C.).
 Battaglia di Lepanto, Cristiani contro Turchi(1571).
 Battaglia ai Chesapeack, indipendentisti d’america contro Inglesi
(1781).
 Battaglia di San Vincenzo, tra la flotta Inglese contro quella
Spagnola (1797).
 Battaglia di Abukir, Inglesi contro Francesi (1798).
 Battaglia di Trafalgar, Inglesi contro Francesi e Spagnoli (1805).
Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, Baleniere, Scooner, Golette,
Brigantini, Brigantini-Golette di nazionalità Canadese, Americana,
Norvegese, Portoghese, Spagnola, Francese, si avventuravano ancora (con
naviglio in legno o/e ferro) lungo le coste dell’Islanda, Banchi di Terranova
e Nord del Canadà, alla pesca di balene, merluzzi e sardine.
Ancora oggi, grazie alla pesca costiera, abili maestri d’ascia costruiscono
barche a vela e pescherecci in legno snelli e robusti, i cui metodi di
lavorazione, pressappoco invariati nel tempo, si mescolano armoniosamente
bene con le nuove tecniche e metodologie nate per ridurre i tempi di
lavorazione e quindi i costi di produzione.
A ricordare il passato, alcune navi a vela sono conservate, a fare bella
- 4 -
mostra di sé agli appassionati, in bacini di carenaggio, altre all’ormeggio nei
porti ed altre ancora impiegate come NAVI SCUOLA, (tirate sempre a
lucido, impeccabilmente curate nei particolari, superbe e maestose nelle loro
alberature ed attrezzature), che continuano a navigare con il compito di
insegnare il mestiere di marinaio ai futuri Ufficiali di Marina.
In occasione della festa nautica di Amsterdam nel 1985, del raduno delle
vele a Rouen nei 1989 e di quello di New York per il bicentenario dell’In-
dipendenza degli Stati Uniti; mai tanti velieri (ciascuno orgoglio del proprio
Paese) si sono ritrovati ormeggiati fianco a fianco per essere ammirati e ad
ad offrire ai tantissimi visitatori quello spettacolare assembramento, unico al
mondo, rappresentato da svettanti alberature, eccezionale sartiame, grandi
velature e multicolori bandiere.
A questo proposito mi permetto ricordare le Navi Scuola Italiane presenti ai
sopradetti raduni:
 Americo Vespucci, veliero a tre alberi armato a nave.
 Palinuro, nave goletta a tre alberi.
Per concludere, è doveroso dire che per raggiungere lo scopo prefissato,
oltre che avvalermi di ricordi ed appunti scolastici, ho consultato manuali e
libri di Costruzione Navale d’epoca, pubblicazioni di carattere nautico e
qualche buon disegno.
- 5 -
Zgłoś jeśli naruszono regulamin