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LABORATORIO DI SCRITTURA
Dispensa a cura di Stefano Traini
CORSO DI LAUREA DI
SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
UNIVERSITÀ DI TERAMO
INDICE
0. Introduzione
0.1. Scopo del Laboratorio
0.2. I parametri per una “buona scrittura”
0.3. Una griglia per la composizione: le fasi della scrittura
0.4. Le implicazioni cognitive della scrittura
0.5. Organizzazione delle dispense
0.6. La prova finale d’idoneità
1. Il testo espositivo
1.1. Il rapporto: criteri didattici
1.1.1. L’organizzazione logica dei dati
1.1.2. Il registro stilistico
1.1.3. La parte propositiva
1.1.4. La revisione
2. Il testo argomentativo
2.1. L’articolo di commento persuasivo : criteri didattici
2.1.1. La dialettica argomentativa
2.1.2. I paragrafi e le frasi tematiche
2.1.3. Questioni stilistiche
2.1.4. La revisione
Conclusioni: la prova finale d’idoneità
Appendice 1. La punteggiatura
Appendice 2. Eserciziario
0 . Introduzione
0.1. Scopo del Laboratorio
Scopo di questo Laboratorio è sviluppare e verificare le abilità di scrittura di
testi specifici. Ogni testo (una lettera, un rapporto, un articolo, una recensione,
ecc.) ha caratteristiche strutturali e stilistiche che lo contraddistinguono, e
occorre saper (ri)conoscere le differenti tecniche di scrittura, che variano a
seconda del tipo di testo, degli scopi, dei destinatari, ecc. In questo Laboratorio
ci si concentra su due tipi di testo – il testo espositivo e il testo argomentativo
–, si approfondiscono i criteri didattici da seguire nella stesura, e infine si
verificano le abilità di scrittura. Poiché le abilità di scrittura sono anche, e forse
soprattutto, abilità cognitive, lo scopo del Laboratorio è anche quello di
sviluppare e verificare le abilità cognitive che entrano in gioco nella scrittura.
Vale la pena premettere che il tema delle scuole superiori può essere la causa
di molti vizi e di molte deformazioni. Infatti il tema favorisce una scrittura
sostanzialmente fine a se stessa, senza uno scopo preciso, senza un destinatario
chiaro, senza un taglio stilistico particolare. Quella del tema è una scrittura
libera , senza vincoli e senza caratteristiche distintive: al contrario, come si è
detto, l’obiettivo di questo Laboratorio è quello di sviluppare le abilità di
scrittura di testi specifici , che sono in fondo quelli che ci si trova a scrivere in
ambito professionale.
Questo è l’aspetto centrale del corso: il passaggio dalla scrittura “libera” del
tema alle scritture “controllate” di testi particolari. Tale passaggio impone una
ricognizione, seppure sintetica, sui tipi di testi che si possono scrivere: 1
• Testi espositivi
I testi espositivi rispondono grosso modo a una domanda di questo tipo:
mediante quali dati, concetti e relazioni posso fornire una chiara
rappresentazione dell’argomento?
Un testo espositivo ha generalmente lo scopo di informare. Si tratta in
definitiva di rappresentare un oggetto (meglio: un problema) fornendo un
insieme di elementi e organizzandoli logicamente. Esempi di testi espositivi
possono essere: la relazione di esperienze, il rapporto, la rassegna, ecc.
1 Per questa ricognizione si seguono soprattutto i suggerimenti di Della Casa, Scrivere testi. Il processo, i
problemi educativi, le tecniche , La Nuova Italia, Firenze, 1994.
• Testi argomentativi
I testi argomentativi rispondono alla seguente domanda: quale soluzione do
al problema e come la sostengo?
Anche i testi argomentativi possono estendersi fino a comprendere
numerose scritture, eppure conviene, da un punto di vista didattico, restringere
il campo e considerare solo quei casi in cui c’è un problema e chi scrive
propone una tesi (soluzione) supportandola con prove e/o ragionamenti.
Esempi di testi argomentativi possono essere: il saggio scientifico, la tesi,
l’articolo di commento, la recensione, ecc.
• Testi narrativi
I testi narrativi rispondono alla domanda: che cosa è avvenuto, come si sono
svolti i fatti?
È importante distinguere la narrativa fictional (racconti, fiabe, romanzi)
dalla narrativa non-fictional (biografie, cronache): mentre nella fictional gli
eventi sono immaginari, o comuque rielaborati liberamente dallo scrivente,
nella non–fictional ci si riferisce a fatti realmente avvenuti. Nei corsi
universitari ci si occupa di solito di testi narrativi non–fictional , per esempio
provando a scrivere brevi testi di cronaca. La narrativa fictional è
appannaggio dei laboratori di scrittura creativa.
• Testi descrittivi
I testi descrittivi rispondono a una domanda di questo tipo: come è fatto,
quali proprietà presenta?
La descrizione è un testo dai confini vaghi, con cui si indica un insieme di
enunciati che danno un quadro illustrativo di un oggetto, un insieme, uno stato
di cose, ma anche di un processo o di una azione. Tutte queste realtà possono
essere reali oppure immaginarie, come si verifica nel discorso letterario. Per
essere più precisi, si può dire che la descrizione entra in gioco quando ci si
concentra sulle proprietà di individui o di stati di cose che vengono considerati
in un’ottica spaziale, o idealmente spaziale. Accade questo, per esempio,
quando descriviamo un brano musicale presentando certi elementi come se
fossero presenti “agli occhi della mente”. I testi descrittivi possono essere
tecnico-scientifici, turistici, letterari, ecc.
• Testi regolativi
I testi regolativi rispondono a questa domanda: come posso controllare il
comportamento del destinatario in funzione di un certo scopo?
Il testo nasce per regolare le azioni del destinatario, indicando doveri,
obblighi, permessi. Esempi di testi regolativi possono essere: il regolamento, lo
statuto, la legge, le istruzioni, gli avvisi, ecc.
0.2. I parametri per una “buona scrittura”
Esposte a grandi linee le tipologie testuali, occorre ora chiarire gli elementi
della scrittura che dobbiamo curare. Vediamo i cinque elementi che un testo
deve presentare per essere ritenuto “testualmente valido”: 2
(i) la coerenza , cioè la connessione dei contenuti. La coerenza si può
manifestare in vari modi, per esempio gli elementi del testo possono essere
legati da rapporti di consequenzialità temporale, di prossimità spaziale, di causa-
effetto, di antecedente-conseguente, ecc. La coerenza determina l’ unità
testuale : in altri termini la compattezza tematica del testo;
(ii) la coesione , cioè i collegamenti di superficie del testo. La coesione
superficiale di un testo si può ottenere con vari operatori lessicali come per
esempio i connettivi (logici, temporali, spaziali, ecc.). È importante sottolineare
che la coesione non è la condizione necessaria e sufficiente perché vi sia
coerenza : le frasi risultano connesse solo se i concetti esprimono un rapporto
valido di connessione;
(iii) la struttura , cioè l’articolazione del testo. La struttura chiama in causa il
fattore organizzativo, che varia da testo a testo. Un rapporto informativo ha
una struttura particolare, così come un articolo di cronaca o una recensione;
(iv) l’ autonomia , cioè la massima esplicitezza. Un testo scritto, a differenza
del linguaggio parlato, deve dire tutto quanto necessario per evitare oscurità e
fraintendimenti. Resta inteso che a seconda dei casi certe informazioni possono
essere date per scontate e dunque il concetto di autonomia va relativizzato;
(v) la completezza , cioè la compiutezza informativa. Un testo dovrebbe
fornire al lettore tutte le informazioni necessarie. Sebbene il concetto di
completezza sia relativo, si può dire che un testo deve arrivare in qualche
modo alla chiusura dei nodi problematici aperti.
Queste cinque caratteristiche fanno da sfondo alle pratiche di scrittura che si
vogliono intraprendere in questo Laboratorio, nel senso che costituiscono i
parametri per valutare che un testo sia accettabile . I testi scritti dovranno
essere coerenti dal punto di vista del contenuto, nel senso che i contenuti
dovranno avere uno sviluppo logico e compatto; dovranno essere coesi dal
punto di vista della struttura superficiale, mostrando quindi un buon uso dei
rinvii interni e dei connettivi; dovranno essere ben articolati dal punto di vista
strutturale, seguendo gli schemi che caratterizzano i tipi testuali; dovranno
infine essere autonomi e completi , fornendo tutti gli elementi informativi
2 Si seguono qui le indicazioni di Della Casa [op. cit.].
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